...... : Montagna, Valle di Malito > progetto ByoItaly
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Valle di Malito |
Sorgenti Valle di Malito |
Selva Matteo |
Castagno Vetusto |
Fotografie |
Festa Madonna di Malito |
Castagneti Cicolano
*La
Valle di Malito č compresa tra il
monte Cava
Est, la montagna "Moglie" e monte Fratto a Ovest, il paese di Corvaro adagiato alle
falde del Colle le "Prata" a sud, i monti del comune di Fiamignano e Tornimparte con il paese di Castiglione a Nord.
La denominazione Valle di Malito,
toponomasticamente rimanda a varie interpretazioni :
-
"Valle del mal capitato", vista la presenza di localitā come la "Malanotte", "femmina morta", che stanno a significare un passaggio obbligato
che incuteva timore in chi lo attraversava, legato alla transumanza come veicolo di collegamento della piana Aquilana, giā dei Vestini, con la piana del Cammarone, giā degli
Equi, ora
Cicolano
-
"mala", (lat mele), visto che nella parte alta della valle
abbondano piantagioni di mele, anche selvatiche
In questa valle, nella zona del Monte Frontino ci sono i ruderi
di un castello medioevale "Castello di Maleto" ricoperto ora da una riccavegetazione in seguito ad un rimboschimento di pini.
L 'economia della Valle
di Malito si fonda sull' alpeggio. Con il ritorno della primavera, gli abitanti di
Corvaro conducono il bestiame in montagna.
Nel medioevo, tale valle era un
asse viario tra la rocca di Malito, ubicata su monte "Frontino" e la vicina L'Aquila, dalla quale dipendeva. Sita a quota 1.110m di altitudine, sopra il
paese di S. Stefano e a nord - ovest del
Castello di Corvaro, la Rocca di Malito
era un punto di avvistamento ed una zona strategica per il controllo delle valli che si innestano nella piana del Cammarone (comporone,campora,cammora,grande
camera) e si dipartono verso il territorio marsicano, volscio, sabino e vestino.
Nell' Ottocento la valle era legata al fenomeno del brigantaggio, in essa
operavano le bande di
Cartore e di Tornimparte. Oggi č percora da un asse
viario, che fiancheggia il
torrente Apa.
La vallata č ricca di macchia
mediterranea, vi predominano il cerro, il faggio, il nocciolo,la roverella, le piante acquatiche e fra queste ultime, il pioppo tremulo, il salice nero, e il
carice palustre. Famosi sono i
castagneti. Il rigoglio delle piante acquatiche
stā a testimoniare la presenza di
sorgenti e
fonti.*
tratto da "L' Acqua : Ricchezza del territorio Patrimonio da conoscere e tutelare"
realizzato dagli alunni dell' istituto comprensivo di Borgorose -(Ri) Anno scolastico 2001-2002
sotto la direzione del Prof. Enzo di Marco
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