...... : Cicolano
Il Cicolano, che costituisce l' appendice
della provincia di Rieti, rappresenta il cuore del territorio degli antichi
Equi. Corrisponde all' alta media valle del Salto e viene identificato con il
territorio ricadente nell' ambito dei comuni di Petrella Salto, Fiamignano,
Pescorocchiano e
Borgorose. La regione è caratterizzata dalla larga presenza di aree in
quota, con terreni in parte calcarei ed in parte arenari pedologicamente
differenziati, coperte in prevalenza da un fitto manto boschivo. Nel fondo valle
si aprono invece alcune piante di origini e dimensioni diverse, delle quali la
piu' estesa è la piana di
Corvaro.
Il Cicolano trae la sua denominazione dagli Equicoli, termine riferito alle
popolazioni stanziate nella valle del Salto a conclusione delle lotte sostenute
contro Roma, entrato in uso nella tarda età repubblicana nelle fonti letterarie
greche e latine. La denominazione di 'Ecyculanus ager' riferita al
territorio degli Equicoli, compare per la prima volta nel 'Liber Coloniarum'.
La zona, ricca di presenze archeologiche, fu nel XIX secolo oggetto di
attenzione da parte di studiosi particolarmente interessati ai numerosi
terrazzamenti in opera poligonale esistenti nell' area. Solo nella seconda metà
degli anni Ottanta del Novecento sono stati intrapresi studi e ricerche
sistematiche, soprattutto in seguito al rinvenimento del
tumulo di Corvaro di
Borgorose, ma il quadro conoscitivo della zona è ancora incompleto e
lacunoso, e solo il prosiego delle indagini archeologiche e territoriali potrà
fornire dati utili per delineare un quadro complessivo dello sviluppo diacronico
del territorio. La romanizzazione della valle del Salto ebbe luogo
definitivamente intorno al 290 a.C., quando M'. Curio Denato occupò la vicina
Sabina, anche se la fondazione delle colonie di Alba Fucens e di
Carsioli aveva già eroso le posizione eque lungo la valle dell' Aniene. Gli
abitanti vennero iscritti alle tribu' Claudia ed ottennero la civitas sine
suffragio(cittadinanza senza diritto di voto). La situazione insediativa
dell' alta valle del Salto, condizionata dall' orografia della zona, è
caratterizzata da insediamenti di tipo paganico - vicano, tipici di tutta l' are
sabellica, che aveva il loro punto d' incontro e di aggregazione nei santuari e
nei luoghi di culto della zona, come ad esempio quello di S. Angelo di Civitella(Pescorocchiano).
La realtà urbana non si sostitui mai al vicus che rimase il centro vitale
del territorio e dell' attività produttiva. Dall' età augustea l' area fu'
divisa in due municipi : Cliternia, piu' vicina all' area sabina, a la
Res publica Aequiculanorum, la cui denominazione etnica indica un municipio
territoriale, non incentrato su di una determinata sede urbana, ma mantenente l'
antico aspetto paganico. La conquista romana provocò indubbiamente, almeno in
parte, la crisi del sistema di questa zona che venne utilizzata organizzando
però le strutture precedenti. Eè indicativo, infatti, che nella riorganizzazione
amministrativa sia documentata epigraficamente, oltre agli ordinari magistrati
municipali, la carica del duovirato (i duoviri erano una coppia di magistrati
supremi) , che indicherebbe un rapporto di continuità con la magistratura
preromana del meddicato (il meddix era il magistrato supremo nelle
comunità osche), testimoniando inoltre un adeguamento degli schemi municipati
romani alle condizioni politiche già esistenti nella zona
tratto da "Gli Equicoli: i guerrieri delle montagne"
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