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Valle di Malito : sorgenti d'acqua e torrenti
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Valle di Malito | Sorgenti Valle di Malito |
Selva Matteo |
Castagno Vetusto |
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Festa Madonna di Malito |
Castagneti Cicolano
Il torrente Apa (Valle di Malito), nasce
a quota 1260 metri, tra il monte Fratta e il monte Cava, in
località Piscitelli. Tale torrente è alimentato da numerose sorgenti
che vi si immettono sia da destra, sia da sinistra, come pure le acque reflue
delle fontane. A Ovest, riceve le acque degli impluvi del Ragno, di Valle
Cerro, di Malanotte, di monte Costa e di S. Mauro; a Est, le acque della
Polledrara, del colle Vaglio, dell' affluente Fossa S. Paolo, di colle Ruella,
di Rascito, di colle Bonome, di colle Fossetta, di monte Frontino; piu' a valle
le acque della sorgente Fonticelle. In località Pratelle, fino al 1957, una
parte delle acque del torrente veniva deviata per un tragitto di 1330 m., con il
sistema di una palizzata "mpassonata" (cioè uno sbarramento del torrente
realizzato sotto la montagna della "Foresta"), dentro un canale, per essere poi
convogliata dentro una galleria posta sotto M. Frontino, allo scopo di
consentire il funzionamento del
mulino di S.
Stefano.
Dopo il 1957 l' ingegnere Pacilli riconvogliò l'acqua del suo alveo
naturale; e la galleria dove passava l'acqua che serviva ad alimentare le macine
di S. Stefano, Corvaro, Collefegato, Ponte Ospedale, Civitella e borgorose e ad
irrigare i campi di dette frazioni, venne occupata dall' acquedotto di acqua
potabile captata nella località di Ceraseta, sul colle Bonome e presso il
santuario di Malito.
Le sorgenti sono situate sia a destra sia a sinistra
degli argini del torrente; l'acqua fuoriesce dal terreno in senso orizzontale e
non a polla. Il terreno è in prevalenza, di origine sabbioso - tufacea, con la
presenza nella zona Nord di strati argillosi misti a tracce di ossido ferroso,
nel fondovalle il terreno è sabbioso, umido e fertile per la presenza di acqua e
viene utilizzato per l'agricoltura.Le sorgenti sono distribuite ad altezze che
oscillano tra gli 800 ed i 1330m. L' acqua si presenta limpida e chiara, amabile
al sapore ad eccezione di quella di fonte "Cutturinu" il cui sapore tende al
ferruginoso. Vista la potabilità dell' acqua, attualmente la provincia sta
effettuando opere di captazione, per potenziare la rete idrica già esistente
(sarà vero ?). La quantità di acqua è determinata dalle condizioni
climatiche e, soprattutto, dalla consistenza del manto nevoso (acqua male, neve
bene).
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La prima rete idrica sita in località "Valichera" si fa
risalire al periodo dei romani, dai quali le acque del torrente A.P.A venivano
convogliate, con una chiusa posta in prossimità di "le Mulinette", in un canale
(sbarramento del fiume con palizzate) e introdotte in una galleria, dentro la
quale attraversa una canaletta in opera signina e cementizia, attraversavano
Monte Frontino, per giungere nella parte alta del paese di S. Stefano, già S.
Stefano in Cliviano, ad alimentare, in località S. Vittorino, le terme romane e
l' insediamento italico - romano sito nella piana di "Corvinio".
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La seconda rete idrica è stata realizzata, in passato, dal
Comune di borgorose a partire dalla zona dello sbarramento, captando le acque in
località "Malito". Tratti di essa seguono la
vecchia condotta romana, rimaneggiata con tubature moderne , in quanto parte della
galleria, a causa del sollevamento dei
materiali risultava ostruita. In origine la galleria era percorribile da parte
di un curator delle acque, fino al pozzetto di smistamento posto in
località "Valichera". Attualmente la condotta alimenta le fonti dislocate lungo
il paese e, parzialmente, le case di Corvaro, S. Stefano, Collefegato,
Villerose, Poggiovalle, Grotti e borgorose.Dal pozzetto di "Valichera" si
dipartono due condotte, una raggiunge Corvaro e S. Stefano, l' altra, partendo
sempre da tale pozzetto e passando per Boscareccia, raggiunge Collefegato,
Villerose, poggiovalle, Grotti e borgorose. Tale tratto alimenta esclusivamente
le fontane pubbliche, con l' unica eccezione di alcune case di
borgorose.
L' acqua di detta valle, negli anni '70 è stata captata e
utilizzata per la costruzione della galleria S. Rocco (autostrada A 24 , tratto
Valle del Salto - Tornimparte).
Ora a causa delle modifiche apportate dall' uomo
al territorio, tale acqua va ad alimentare la zona di Valle Amara , nel territorio di Corvaro. L' opera di deviazione delle acque
sollevò polemiche , il comune di Tornimparte, sporse denuncia contro la
S.A.R.A., ditta esecutrice dei lavori, ma , pur avendo avuto sentenza
favorevole, la S.A.R.A..... .
Tale acqua utilizzata per uso zootecnico e
agricolo, in quanto non potabile, alimenta ben nove fontanili realizzati dalla
comunità montana, in cemento a sacco e costituiti da due o tre vasche poste a
varie quote e destinati all' abbeveraggio dei bovini, degli equini e suini . La distribuzione idrica a tali fontanili è a
caduta. Sono collegati da una condotta che si dirama nella piana del
"Cammarone", attraversando le località di S. Francesco, colle Breccioso fino a
Caa di Cartore, per discendere verso il
"Montarioiu", grande tumulo arcaico
oggetto di scavo da parte della Soprintendenza Archeologica per il Lazio,
fino a giungere nella contrada Lesche di Corvaro. Le acque reflue di detti
fontanili sono convogliate negli orti viciniori e utilizzate per l' irrigazione.
Attualmente l' acqua alimenta una seconda condotta, destinata a favorire l'
urbanizzazione del nucleo industriale , presso la
piana di Spedino. Il lavoro è stato finanziato dalla VII
comunità montana salto cicolano.
tratto da "L' Acqua : Ricchezza del territorio
Patrimonio da conoscere e tutelare"
realizzato dagli alunni dell' istituto comprensivo di Borgorose -(Ri) Anno
scolastico 2001-2002
sotto la direzione del Prof. Enzo di Marco
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