...... : Corvaro
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Storia di Corvaro
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Nel periodo Normanno il Cicolano fu diviso in un certo numero di feudi; lo
stesso Ruggero fin dal 1148 fece compilare il registro dei baroni e dei relativi
feudi dei paesi conquistati; in esso, però non sono menzionati alcuni castelli
che, comunque, nel 1183, esistevano, in quanto appartenevano al contado di Albe
dei Marsi, posseduto dal conte Ruggero : i castelli di Corvaro, Santa Anatolia,
Poggiovalle, Torano e Spedino.
Ciò che comunemente chiamiamo Rocca, ( le
rocche compariranno nel XV sec.) in realtà è un vero e proprio castello, che si
eleva in posizione strategicamente militare, ai margini della piana del
Cammarone. La struttura rileva che esso era costruito dall' abitazione del
Signore, gli alloggiamenti delle truppe e dei depositi delle munizioni.
L' abitazione del signore è situata nella parte piu' alta, con una superficie
interna complessiva di metri 30 x 10; le mura di cinta cingevano il borgo all'
incirca all' altezza di Via Cupa, abbracciando una superficie interna di circa
10.000 metri quadrati, con quattro torri a basi circolare, situate tutte sul
lato est, piu' facilmente espognabile. Al centro delle quattro torri, l'
ingresso principale al castello era costituito da Porta Calata, ancora visibile;
le altre porte erano : Porta di Capolaterra, Porta Cautu,Porta di piazza, porta
Valle Riu, dislocate in diversi punti lungo la cinta muraria, di cui non si
conservano resti.
Fonti documentarie sulla storiografia alta medioevale
di Corvaro rivelano che esso nel 1100 era rimasto all' abbazia di Farfa; nel
1168 il castellano forniva un milite, contava 24 famiglie per un totale di circa
360 persone. Era in potere di Rainaldo Sinibaldi ( Nipote di Gentile Vetulo,
possessore dei castelli di Rocca Malaeto e di Collefegato).
Nel 1194, con
l' avvento di Enrico VI di Svevia, il territorio passò agli Svevi. Nel 1234
Federico II ( figlio di Enrico VI) divise il Regno di Napoli in giustizierati ed
il territorio di Corvaro venne assegnato all' Abruzzo.
Nel 1258
nacque nel castello di Corvaro Pietro Rinalducci, poi antipapa col nome di
Niccolò V.
Nel 1256 Manfredi, figlio naturale di Federico II,
attraversò il Cicolano, probabilmente per Corvaro, per scontrarsi con Carlo D'
Angiò, a Benevento nel 1266, dove, durante la battaglia, Manfredi trovò la
morte.
Lo stesso Carlo, dopo la battaglia contro Corradino di Svevia che
lo vide vincitore, perseguitò e punì tutti coloro che si erano schierati con
Corradino, quasi tutto l' Abruzzo ( ad eccezione dell' Aquila); nel 1279 Sibaldo
de Aquilone ( o Sinibaldo de Aquilano) si presentò per il castello di Corvaro,
che venne tassato per un feudo.
Nel 1283 venne nominato
giustiziere d' Abruzzo Amelio di Corvaro.
Nel registro del 1316
di re Roberto D' Angiò, il castello di Corvaro risultava essere della Contea di
Albe, mentre Torano posseduto da Amelio di Corvaro e faceva parte della stessa
Contea.
Nel 1338 il castello di Collefegato era di proprietà di un certo
Fidanza, sembra figlio di Ugo di Stacca, che possedeva il castello già nel 1324,
come è attestato nei registri del 1316. Ma, a seguito delle lotte fra i
Camponeschi e i Pretatti, all' Aquila, Fidanza, sostenitore dei Camponeschi, per
ordine del re Roberto, venne assediato nel suo castello da Buonaggiunta da
Poppleto, signore di Corvaro, al quale si arrese. Buonaggiunta intercesse per
Fidanza, condannato a morte dal re, e riuscì a salvargli la vita; ma il castello
di Collefegato passò ai Poppleto. ...
Testo di Carducci Angela.
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