...... : Fontane
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Con tale nome vengono catalogate 10 fontane, piu' due
rimaneggiate in vari restauri, che presentano le stesse
caratteristiche.
Presumibilmente furono realizzate nel sec. XIV - XVI d.C.
periodo in cui l' Abruzzo Ulteriore (al quale il territorio oggetto d' indagine,
rimase annesso fino al 1926, anno in cui venne aggregato alla provincia di
Rieti), raggiunse un forte sviluppo economico e culturale legato all' elevazione
al soglio pontificio di Papa Celestino V. Tale figura carismatica anche se ben
presto rinunciò all' alta carica assegnatagli, con lo statuto dei lanari,
riusci a dare una svolta economica a tutto il territorio legato all' avvento
degli ovini, avente la finalità di selezionare una razza, dalla quale fosse
possibile ricavare lane particolarmente adatte alla filatura.
In quest' arte, la
maestranza femminile locale, era invidiata da quella del Ducato di Firenze, per
l'abilità di assottigliare il filato impiegato nella
tessitura.
Anche se le attività ebbe una breve ripresa sotto i
normanni, solo, successivamente, durante il regno della regina Giovanna II, la
cui dimora era il castello di Poggiovalle, si ebbe un forte incremento
produttivo dovuto anche a una legislazione che concesse ai pastori "un foro
privilegiato che li sottraeva alla giurisdizione Feudale, affidandoli ad un
collegio di due giudici competenti. "
L' incremento generò un tipo di
transumanza orizzontale (tra qualche anno sarà una delle cause di "problemi
di ordine pubblico"), verso il Tavoliere delle Puglie e la campagna romana,
che si affiancò a quella che fino ad allora era stata la struttura verticale
legata allo spostamento degli armenti dalla pianura alla montagna.
Sotto
Alfonso I d' Aragona, verso la metà del XV sec., venne potenziato l' allevamento
delle pecore con l' introduzione della razza merinos, di origine spagnola e dal
vello pregiato.
Da allora, nel territorio vennero valorizzate le fontane che
presentano le seguenti caratteristiche :
- sono situate al di fuori del centro urbano e poste lungo assi tratturali in
prossimità di trivi e quadrivi;
- sono poste su larghi demaniali per permettere il flusso o la sosta degli
armenti;
- sono ubicate fuori dai centri storici per questioni igieniche;
- nelle loro vicinanze sono presenti centri monastici : abbazie e chiese
rurali;
-
sono realizzate in pietra e con un impianto modulare, per cui
due colonnette presentano scanalature ad U e C, destinate a favorirne l' incastro. Su di esse vanno ad
inserirsi pannelli rettangolari, i cui lati corti presentano perni di
scorrimento che s' incastrano nelle colonnette sopra citate. Queste ultime
scandiscono gli spazi con lieve sporgenza rispetto all' allineamento dei
pannelli;
-
la vasca di raccolta delle acque è stretta e lunga, sul fondo i
pannelli di contenimento si allargano, dando cosi stabilità alla vasca stessa.Il
parapetto della vasca è basso per permettere di bere agli ovini e ai maiali,
quest' ultimi fino agli anni trenta, venivano portati al pascolo dal cosiddetto
"porcaru 'ella terra";
- la vasca riceveva l' acqua da caditoie in pietra sagomate ad U. In alcune fontane sono state montate canalette in ferro;
- Tali fontane sono cosi distribuite :
- complesso monumentale di fonti in S. Anatolia detto Avena;
- fonte Nembe, attualmente in restauro, e S. Martino presso
Torano;
- fonte Filazzi, sotto Poggiovalle;
- fonte S. Croce, presso Villerose, attualmente in restauro;
- fonte S. Giovanni e fonte Canteri, presso Borgorose,
attualmente in restauro;
- fonte Vecchia e Pozzo, presso Castelmenardo;
- fonte Otholis, presso Collemaggiore;
- fonte di Villette a Cartore, quest' ultima restaurata.
Pur presentando le stesse caratteristiche, sono state
spogliate, in parte, degli elementi modulari, a causa dei restauri promossi dal
genio civile (genio e' il nome adatto), che anno lasciati intatti i lavatoi in
pietra e hanno ristrutturate le vasce con cemento a sacco. Tale sorte ha avuto
la fonte Civitella, restaurata dal genio civile nel 1925.
Simili tipologia di fontane si trovano nel territorio del comune di
Fiamignano, sopra l' altopiano di Rascino, a Tagliacozzo, presso la chiesa di S.
Maria in Forca, e sul lato sinistro in piazza dell' obelisco.
tratto da "L' Acqua :
Ricchezza del territorio Patrimonio da conoscere e tutelare" ,realizzato
dagli alunni dell' istituto comprensivo di Borgorose -(Ri) Anno
scolastico 2001-2002 , sotto la direzione del Prof. Enzo di
Marco
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