...... :
- sono una classe dei vertebrati, piu' precisamente vertebrati omeotermi (a
sangue caldo);
- la parte della zoologia che si occupa dello studio dei mammiferi è detta
mammalogia (o mammologia).
I mammiferi, comprendono forme molto varie quali i canguri, i
pipistrelli, i topi, i gatti, i cani, i cavalli, le pecore, i cervi, i leoni,
gli elefanti, le balene, le foche, le scimmie, l'uomo, e molte altre forme
viventi, oltre ad un elevato numero di specie e di ordini estinti.
Le
dimensioni sono estremamente variabili: es :alcuni pipistrelli raggiungono una
lunghezza complessiva, anche inferiore a 5 cm e un peso di appena qualche
grammo, altri es la Balena azzurra può arrivare oltre i 30 metri di lunghezza e
raggiungere un peso variabile tra le 120-130 t, è il più grande animale
conosciuto.
Animali tipicamente tetrapodi (4 zampe o in numero di due
paia, ad eccezione dei Cetacei e dei Sirenidi che mancano degli arti posteriori,
si sono differentemente sviluppate e conformate), hanno la pelle variamente
conformata, di norma sottile, provvisto di numerose ghiandole sebacee,
sudoripare, odorifere e mammarie (o mammella).
Nella quasi totalità delle
specie il corpo è ricoperto di peli, strutture esclusive di questi animali, di
costituzione molto varia e che di solito formano una
pelliccia.
Esteriormente, il corpo della maggior parte di questi animali
è chiaramente distinguibile in capo, tronco ed appendici.
Il capo di
solito presenta un lungo muso e generalmente è grande in confronto al resto del
corpo, in relazione con il volume dell'encefalo, generalmente ben sviluppato, e
conseguentemente dell'intelligenza (nella maggior parte dei mammiferi
appartenente alla specie umana, queste frase non assume alcun
significato).
La bocca è contornata da labbra carnose; la volta boccale è
costituita dal palato secondario, che nella sua porzione anteriore è sostenuto
dai processi mascellari e dai palatini (palato duro) mentre in quella posteriore
manca di sostegno osseo (palato molle): ciò permette la respirazione anche
durante l'alimentazione.
La bocca è generalmente munita di un numero definito
di denti (fino a 56 nei Marsupiali) che si impiantano in alveoli sulla mascella
e sulla mandibola ; lo spiccato differenziamento dei denti (eterodontia), in
forma e dimensioni, nelle varie sedi delle arcate dentarie, rispecchia una loro
specializzazione funzionale; infatti, nella maggior parte dei mammiferi sono
individuabili quattro tipi di denti: gli incisivi, impiantati anteriormente,
atti a mordere e a tagliare; i canini lunghi e appuntiti, capaci di afferrare e
perforare; i premolari ed i molari che presentano la corona conformata per la
triturazione del cibo.
Generalmente i denti sono a crescita definita, però in
alcuni mammiferi esistono denti a crescita continua nei quali il dente si
consuma nella sua porzione libera mentre si accresce alla base: p. es. denti dei
Roditori e dei Lagomorfi.
La lingua, situata sul pavimento boccale, è
più frequentemente mobile e si presenta varia per forma e grandezza nei diversi
gruppi; la sua superficie è ricoperta da papille gustative di vario aspetto
(corolliformi, filiformi, foliate, ecc.).
Gli occhi sono di norma
protetti da due palpebre mobili, una superiore e l'altra inferiore, con ciglia
sui margini; è presente una «terza palpebra», la membrana nittitante, traslucida
.
Le dimensioni degli organi della vista sono molto varie, da molto grandi
nelle forme che conducono vita notturna (proscimmie) a molto ridotte nelle forme
fossorie, a vita ipogea (talpe e altri Insettivori, le specie di Notoryctes tra
i Marsupiali).
I padiglioni auricolari sono normalmente ben sviluppati e
mobili, atti a raccogliere le onde sonore; essi però si riducono e divengono del
tutto assenti nelle forme scavatrici (talpe, citelli, ecc.) e in quelle
acquatiche (Focidi, ecc.). Molti mammiferi hanno un udito molto sensibile e sono
capaci di percepire suoni di intensità molto debole, come pure quelli di
frequenza molto elevata; p. es. i Chirotteri sono particolarmente sensibili agli
ultrasuoni (vedi anche Ecolocazione).
La circolazione del sangue è doppia e completa ed il cuore, con due atri e
due ventricoli distinti, presenta i due ventricoli separati da un setto; in
questo modo, il sangue arterioso proveniente dai polmoni non si mescola con
quello venoso, come invece accade negli Anfibi e, in parte, nei Rettili (
Circolatorio, apparato, Anatomia comparata). L'aorta si diparte dal ventricolo
sinistro e si piega ad arco verso sinistra. I globuli rossi sono di solito ovali
e privi di nucleo; nei Camelidi sono ellittici.
L' apparato respiratorio è caratterizzato dalla struttura
alveolare dei polmoni che consente una maggiore superficie di scambio; altra
caratteristica esclusiva di questi animali, è la presenza di un diaframma
muscolare che separa la cavità toracica che contiene cuore e polmoni, da quella
addominale nella quale sono contenuti i visceri. La laringe è provvista delle
corde vocali e, tramite la glottide e l'epiglottide, comunica in alto con la
faringe.
La digestione del cibo avviene nel lungo canale alimentare
che dalla bocca si estende, diversificandosi in vari tratti (faringe, esofago,
stomaco e intestino) fino all'apertura anale; importanti ghiandole (ghiandole
salivari, pancreas, fegato e ghiandole proprie della parete) sono associate al
tubo digerente ( Digerente, apparato). Lo stomaco, semplice nella maggior parte
dei mammiferi, nei Ruminanti che presentano la doppia masticazione del cibo
(ruminazione) è suddiviso in 4 compartimenti, rumine, reticolo, omaso ed
abomaso. In questi ultimi animali, il cibo, grossolanamente masticato e
inizialmente convogliato nel rumine, viene successivamente rigurgitato in bocca
in piccole masse (boli alimentari); qui viene masticato completamente e quindi
di nuovo deglutito, attraversando le restanti cavità dello stomaco. L'intestino
è corto nelle forme zoofaghe, ma è lungo in quelle che si alimentano di sostanze
vegetali; il cieco in queste ultime è molto sviluppato, mentre nelle prime può
essere anche molto ridotto, oppure mancare del tutto.
Il sistema nervoso centrale è notevolmente più sviluppato e più
complesso che nelle altre classi di Vertebrati. I due emisferi telencefalici
presentano la superficie liscia oppure segnata da solchi e rilievi o
circonvoluzioni e negli Euteri sono collegati medialmente da una tipica
commessura o corpo calloso; relativamente piccoli in alcune forme, sono di
solito ben sviluppati e ricoprono le restanti parti dell' encefalo . Il loro
sviluppo diviene massimo nei Primati. La funzionalità del sistema nervoso è
integrata dall'azione di un sistema ghiandolare endocrino particolarmente
attivo.
Lo scheletro è formato per la massima parte da tessuto osseo;
le superfici articolari, parte delle costole e alcune altre parti sono
costituite da tessuto cartilagineo. Certi tendini includono piccole
ossificazioni, dette ossa sesamoidi, la più grossa delle quali è la rotula, o
patella, del ginocchio. Del cranio si è già detto a proposito del capo. Nella
colonna vertebrale si distinguono le regioni tipiche dei tetrapodi: cervicale,
toracica, lombare, sacrale e caudale. Le vertebre cervicali sono sempre 7, ad
eccezione dei Sirenidi che ne presentano 6, e di alcuni Sdentati che ne possono
avere 6, 8 o 9. La regione toracica è formata da 13 vertebre su cui si
articolano le coste. Le vertebre lombari sono 7, quelle sacrali sono 3 e sono
fuse (osso sacro) per l'attacco del cingolo pelvico. Le caudali, fino a 20,
nelle scimmie antropomorfe e nell'uomo si riducono ad un piccolo osso (coccige)
formato da vertebre rudimentali. I corpi vertebrali sono generalmente anfipiani
o aceli, ma talora più o meno opistoceli (Ungulati), e separati da dischi
intervertebrali che consentono i movimenti di flessione di tutta la colonna. Lo
sterno, sottile osso medioventrale tipico della classe, e le 13 paia di coste, o
costole, formano la gabbia toracica, flessibile impalcatura che, oltre a
proteggere gli organi vitali dell'interno, effettua i movimenti respiratori. Il
cingolo scapolare o pettorale è caratterizzato dalla presenza di una robusta
spina nella scapola. Il cingolo pelvico, rigidamente connesso al sacro,
comprende su ciascun lato ilio, ischio e pube. Ciascun arto anteriore è formato
da omero, radio e ulna distinti, 7 ossa carpali, 5 metacarpali (di cui quello
più interno è breve) e le falangi delle dita. Le ossa che formano ciascuno degli
arti posteriori sono femore, tibia e fibula distinte, 7 ossa tarsali della
caviglia, 4 lunghe ossa metatarsali (e un rudimento del più interno), e le
falangi delle dita.
I mammiferi sono animali a sessi separati, con un dimorfismo
sessuale che in parecchi casi è veramente notevole; in genere i maschi
presentano caratteri esteriori marcatamente evidenti, come barbe e criniere,
corna più grandi, mantello più vistoso, voce più grossa, ecc.; le femmine dei
Marsupiali sono caratterizzate dalla presenza della tasca marsupiale o marsupio.
In alcuni casi i maschi sono più grandi delle femmine, in altri avviene
l'opposto.
I mammiferi sono vivipari, cioè partoriscono figli vivi, ad
eccezione dei Monotremi che sono ovipari; la fecondazione è sempre
interna.
Nell'apparato riproduttore maschile, i testicoli hanno forma
ovoidale e sono ubicati nella cavità addominale, dalla quale nella maggior parte
dei mammiferi migrano in un sacco cutaneo extra-addominale, lo
scroto.
L'organo copulatore, il pene, è erettile e, più o meno libero nella
maggior parte delle specie, si trova all'interno della cloaca nei Monotremi
oppure in una sacca in altri mammiferi, come il riccio.Tra le ghiandole annesse
alle vie genitali maschili, la prostata è sempre presente.
L'apparato
riproduttore femminile comprende, oltre agli ovari, un sistema di condotti e
cavità (vie genitali) in cui l'uovo può venir fecondato e svilupparsi in
embrione. Le vie genitali femminili (ovidutti, utero e vagina), pari e distinte
(ciascuna facente capo a un ovaio), nelle forme più primitive, subiscono una
graduale fusione in strutture impari mediane; questa interessa più
primitivamente la vagina, quindi l'utero con diversi gradi di fusione (utero
bipartito, bicorne, fino all'utero semplice; Genitale, apparato); gli ovidutti
rimangono sempre distinti. Allo sbocco della vagina, doppia nei Monotremi e nei
Marsupiali più primitivi, è posto un organo erettile (clitoride), spesso
provvisto di un piccolo osso clitorideo.
La gravidanza, periodo di sviluppo
intrauterino fino al parto, ha una durata molto varia che di norma è in
relazione con la mole dell'animale; come già detto, nei Marsupiali, il parto è
precoce e i neonati, di mole molto ridotta e estremamente immaturi, si portano
nel marsupio ove continuano lo sviluppo. Il numero di nati in ogni gravidanza è
generalmente inversamente proporzionale alle dimensioni dell'animale; di solito
i grandi mammiferi partoriscono un figlio l'anno, mentre le specie di piccola
mole, con un periodo di gestazione più breve e con diverse gravidanze annuali,
sono più prolifiche.
Nella maggior parte dei mammiferi l'attività
riproduttiva è ciclica e regolata da ormoni; le femmine presentano periodi di
attività sessuale (estro) che di solito cadono in primavera o in inverno, in
rapporto con la maturazione dei follicoli ovarici, alternati a periodi di
inattività (anestro). Parecchie specie si riproducono una sola volta all'anno,
alcune più di una. Dopo la nascita i piccoli necessitano di particolari cure per
un periodo di tempo molto vario ( Cure parentali). In alcuni (Roditori,
Carnivori, ecc.), i neonati sono deboli, sovente hanno le palpebre chiuse e sono
anche privi di pelame (prole inetta); in altri (Artiodattili, Perissodattili,
ecc.) invece, sono ricoperti di peli, hanno gli occhi aperti e sono capaci di
camminare non molto tempo dopo la nascita (prole precoce o atta). In ogni caso
la prole riceve particolari cure da parte della madre o di entrambi i genitori a
cui possono associarsi altri membri della stessa specie. Le cure parentali sono
molto varie e più o meno complesse; in genere sono semplici nelle forme meno
evolute e più prolifiche, mentre si presentano altamente specializzate in quelle
a lunga gestazione e con numero ridotto di figli. Il primo e più importante
momento delle cure parentali è senza dubbio quello dell'allattamento nel corso
del quale, ed anche dopo, i piccoli, oltre al necessario nutrimento, ricevono da
parte della madre informazioni di notevole importanza per la loro futura
sopravvivenza. La durata dell'allattamento è molto varia a seconda del gruppo e
di solito si protrae fin quando i piccoli acquistano una efficiente dentatura,
diventando quindi in grado di alimentarsi autonomamente. In molte specie sono
state osservate cure di tipo protettivo (scelta dei rifugi, difesa dai
predatori, ecc.) e cure di tipo educativo, atte a trasmettere ai figli
esperienze utili alla sopravvivenza.
Distribuzione
e Comportamento |
Gli attuali mammiferi occupano praticamente quasi tutti gli
habitat disponibili a tutte le latitudini del nostro pianeta; nella stragrande
maggioranza vivono sulle terre emerse ma non sono pochi quelli che conducono
vita acquatica (Cetacei, Sirenidi, Pinnipedi, ecc.); alcuni sono capaci di un
vero e proprio volo (Chirotteri), altri invece realizzano un volo planato
(diversi Marsupiali, Roditori e Dermotteri). Moltissime specie vivono sul suolo,
molte sono arboricole, parecchie sono ipogee.
L'alimentazione è estremamente
varia. Gli Ungulati e la maggior parte dei Roditori si nutrono esclusivamente o
prevalentemente di sostanze vegetali (erbe, foglie, ramoscelli, corteccia, semi,
frutti, polline, nettare). Numerose specie si nutrono di altri animali: i Felidi
e i Mustelidi sono carnivori, i Pinnipedi e i Cetacei Odontoceti si cibano
prevalentemente di pesci; i Talpidi, i Soricidi e parecchi piccoli pipistrelli
sono essenzialmente o esclusivamente insettivori. Alcuni mammiferi hanno un
regime misto e si alimentano sia di sostanze animali che vegetali. I regimi
alimentari molto specializzati sono rari: alcuni mammiferi si nutrono di
plancton (Cetacei Misticeti) oppure di sangue, come il Desmodus, tra i
Chirotteri. Pochissime specie sono monofaghe, come il koala, marsupiale che
mangia unicamente foglie di eucalipto. Generalmente il mammiferi ad ampio
spettro alimentare (euritrofi) riescono a vivere permanentemente in un dato
territorio in quanto capaci di cibarsi di vario alimento nelle diverse stagioni.
Diversamente, quelli a regime alimentare più strettamente definito (stenofagi)
sono costretti ad adattarsi alla carenza stagionale del loro nutrimento abituale
compiendo migrazioni, oppure entrando in estivazione o in ibernazione. Diverse
specie di Pinnipedi (foche), Cetacei Misticeti (balene), le renne, i caribù e
diverse specie di Chirotteri, effettuano migrazioni latitudinali, talora di
grande portata. Diversamente, in alcune regioni temperate, Cervidi, Bovidi e
altri compiono migrazioni altitudinali, stabilendosi in alta montagna durante
l'estate e portandosi nelle valli vicine nel corso dell'inverno. Migrazioni
locali, di portata relativamente ridotta, si osservano in molti Roditori e
Lagomorfi e in alcuni Chirotteri. Altri mammiferi invece, durante le stagioni in
cui il cibo scarseggia passano a vita inattiva, diventando momentaneamente
eterotermi, e sopravvivono a spese di sostanze di riserva precedentemente
immagazzinate nei tessuti. Se tale periodo di inattività si verifica durante i
mesi estivi, il fenomeno è detto estivazione. Le forme estivanti, la maggior
parte delle quali si nutre di vegetazione verde, si ritirano di solito in tane
sotterranee ove dormono, rallentando i processi metabolici e risparmiando quindi
l'energia immagazzinata. Durante l'ibernazione o letargo , che si ha quando
l'inattività si verifica nel corso dei mesi freddi, gli animali ibernanti
diventano ancora più nettamente eterotermi, rallentando vistosamente la
frequenza degli atti respiratori, il ritmo dei battiti del cuore, ecc. Parecchi
Carnivori come gli orsi, dormono per quasi tutto l'inverno ma il loro tasso
metabolico e, di conseguenza, la loro temperatura corporea non si abbassano
drasticamente per cui il loro è da considerare un sonno invernale, anziché un
vero e proprio letargo.
I mammiferi comunicano tra loro mediante vari tipi
di segnali, olfattori, visivi, vocali, acustici, tattili, ecc. ; tali segnali
sono maggiormente sviluppati in quelle forme che vivono in gruppi sociali.
Diverse attività, in particolare quelle sessuali, sono frequentemente associate
a segnali di natura chimica (feromoni) rappresentati dal secreto delle già
menzionate ghiandole odorifere; è attraverso questo meccanismo che in molte
specie avviene il riconoscimento della propria prole o dei membri del proprio
gruppo familiare. Molti utilizzano le espressioni facciali, la posizione del
corpo, delle orecchie e della coda, l'esposizione di parti colorate, come
segnali visivi per esprimere irritazione, paura, eccitazione, ecc. Parecchi
sfruttano la propria voce per trasmettersi informazioni aventi diversi
significati: segnalare un pericolo, intimidire eventuali nemici, mantenere la
coesione all'interno di un branco, favorire l'incontro di maschi e femmine per
l'accoppiamento, localizzare i genitori o la prole. I piccoli pipistrelli
emettono brevi treni di ultrasuoni (50 kHz) che, riflessi dagli oggetti vicini,
li guidano anche nel volo e nella individuazione della preda; lo stesso accade
in alcuni Soricidi. Alcuni grossi Cetacei emettono infrasuoni, con frequenza che
si aggira sui 20 Hz, che vengono percepiti a diversi chilometri di distanza. Il
linguaggio, costituito di solito da segnali stereotipati, è più vario nei
Primati e diviene articolato nell'uomo. Altri mezzi di comunicazione alquanto
usati sono i rumori variamente prodotti, come p. es. il rumoroso sbattere della
coda contro la superficie dell'acqua del castoro. Parecchi mammiferi, come i
cani della prateria (Cynomys), adoperano segnali tattili del tipo del bacio per
identificare i componenti di un gruppo.
Pochi mammiferi conducono vita
nomade; di solito ciascun individuo occupa uno spazio definito (area familiare),
all'interno del quale esso si sposta svolgendovi tutte le proprie normali
attività (alimentari, di riposo, riproduttive, di svago, ecc.). L'estensione
dell'area familiare può variare da pochi metri quadrati, come accade p. es. per
alcuni piccoli Roditori ed Insettivori, a molti chilometri quadrati, come fanno
alcuni grandi Carnivori e i Cetacei. L'ampiezza dello spazio abitato è
influenzata da vari fattori, quali la taglia dell'animale, la sua motilità, le
sue abitudini alimentari, il sesso, l'età, la stagione, la densità di
popolazione, ecc.
Molti mammiferi hanno sviluppato il senso della
territorialità ( Territorialismo) e difendono attivamente dall'intrusione di
altri individui il proprio rifugio e il territorio circostante; questo è di
ampiezza che varia a seconda della specie e in alcuni casi rappresenta quasi
tutto lo spazio occupato. In alcune specie il comportamento di difesa si
manifesta unicamente nel corso del periodo riproduttivo e della cura della
prole, in altre invece è permanente. Molte specie utilizzano ripari per
riposarsi, ripararsi da condizioni meteorologiche ostili, allevare la propria
prole. Alcuni sfruttano le anfrattuosità naturali tra le rocce (parecchi
Carnivori, pipistrelli, ecc.), le cavità degli alberi (opossum, criceti,
marmotte, citelli, ecc.), o costruiscono nidi tra il fogliame degli alberi
(alcuni ratti dei boschi, scoiattoli, criceti, ecc.); talune specie scavano
gallerie nel terreno (talpe, citelli, tassi, moffette, ecc.) o costruiscono
dighe e ripari nell'acqua (castori).
Gli individui di ciascuna specie non
vivono isolati ma frequentemente si riuniscono a formare gruppi più o meno
stabili. La forma più semplice di aggregazione sociale è il gruppo familiare
costituito da una coppia e dai figli; in alcuni casi questi abbandonano i
genitori subito dopo lo svezzamento, in altri restano con la madre fino al
conseguimento della maturità sessuale. In alcuni (alci, otarie, ecc.), gli
individui si riuniscono in gruppi che migrano riuniti durante la stagione degli
amori; in questo periodo ciascun maschio si associa ad un gruppo di femmine e di
figli, costituendo un proprio harem che protegge da altri maschi. Un maggiore
grado di organizzazione sociale si osserva nelle bande, gruppi strettamente
associati ognuno dei quali è dominato da un capo che ne controlla le attività;
tra i singoli membri di solito esiste una precisa gerarchia. Ciascuna banda ha
un suo territorio ben delimitato che tutti i membri difendono congiuntamente.
Questo tipo di associazione è ben sviluppato nell'ambito di varie specie di
scimmie.
I mammiferi attuali contano ca. 5000 specie ripartite in 2
sottoclassi: Prototeri e Terii; questi ultimi sono suddivisi in due superordini
distinti (Marsupiali ed Euteri). I Prototeri riuniscono le forme, ovipare, che
hanno conservato un'organizzazione più primitiva, più simile a quella dei
Rettili; contano appena 3 specie riunite nell'unico ordine dei Monotremi. Ai
Marsupiali afferiscono circa 280 specie vivipare riunite in 4 ordini, diffusi
prevalentemente in Australia, Nuova Guinea e Sudamerica. La stragrande
maggioranza delle specie attuali è compresa negli Euteri, o mammiferi.
superiori; la caratteristica principale di questo gruppo è rappresentata dal
fatto che il feto si sviluppa interamente all'interno del corpo materno, grazie
alla formazione di una placenta allantoidea: per questo motivo gli Euteri sono
indicati anche col nome di Placentati. Secondo le più recenti vedute gli Euteri
sono suddivisi nei seguenti ordini viventi: Insettivori, Dermotteri, Chirotteri,
Primati, Edentati, Folidoti, Lagomorfi, Macroscelidei, Roditori, Cetacei,
Carnivori, Tubulidentati, Proboscidei, Iracoidei, Sirenidi, Perissodattili,
Artiodattili e Scandenti. Per quanto concerne l'origine dei mammiferi,
nell'ambito dell'evoluzione dei Vertebrati, si rimanda alla voce relativa
Vertebrati. Il quadro paleontologico e l'evoluzione dei mammiferi sono stati
considerati separatamente per i Monotremi ( Monotremi, Paleontologia), i
Marsupiali ( Marsupiali, Paleontologia) e gli Euteri .
Su
Montagne della Duchessa << Home