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Biodiversità


La Biodiversità.

Tutti noi sappiamo intuire il significato della parola Biodiversità. Sul pianeta Terra esistono tantissime forme di organismi diversi tra loro: si conoscono circa 1.400.000 specie, ma il numero totale si pensa che sia compreso fra i 5.000.000 e i 50.000.000 milioni. La diversità tra specie è un tipo di diversità biologica, ma con questo termine si intende tutta l'espressione della diversità che caratterizza gli esseri viventi
Le differenze che permettono di distinguere due fratelli sono espressioni di una diversità Genetica all' interno della stessa specie (Homo sapiens), quelle che differenziano due razze (di cani, di uomini .....) sono diversità fra Popolazioni. Infine esiste la diversità tra ecosistemi : basti pensare a quanti tipi di boschi esistono in Italia (la macchia mediterranea, i boschi misti,  la faggeta, i boschi di conifere ....) e provare a moltiplicarli per tutti i Paesi del mondo per tutti i tipi di ecosistemi (i deserti, le praterie, i fiumi).

La Biodiversità perduta.

Sebbene il numero di specie viventi sulla Terra sia andato complessivamente aumentando nei circa 4 miliardi di anni dalla comparsa della vita, si sono sempre periodicamente verificati fenomeni di "estinzione".
Dal 1500 d.C. è improvvisamente iniziato un nuovo periodo di estinzione che sta accelerando in concomitanza con la crescita numerica della sola specie umana. Stime recenti indicano che entro soli 50 anni si perderanno un quarto del numero totali di specie perse nei miliardi di anni precedenti : in 550 anni (1550-2050 d.C.) sembra che accadrà qualcosa di paragonabile a quello che fino ad ora è avvenuto in centinaia di migliaia di anni.

Tutti gli organismi sono costituiti da una o più cellule. Ognuna ha un programma scritto su una macromolecola, il DNA, sotto forma di stringhe di informazioni dette geni che, con un meccanismo di decodificazione, permettono la sintesi delle molecole contenute nel sistema. I geni hanno più forme dette alleli*, a seconda degli alleli presenti in una cellula questa esprime proprietà diverse. Nei primi decenni del '900 si iniziò a pensare che tra le diverse  forme di geni presenti in una cellula (in un organismo) ce ne dovesse essere una migliore. Per avere organismi migliori si sarebbe quindi dovuto selezionare specie che contenessero solo forme di geni  per le caratteristiche migliori. In realtà si verificò che la vitalità degli organismi invece di aumentare diminuì. Perchè? Gli organismi sono sottoposti a cambiamenti (ambientali, mutazionali, ...) , ai quali debbono in qualche modo rispondere. L' evoluzione è proprio basata sui cambiamenti e sulle risposte degli organismi: un organismo risulta essere "migliore" solo in certe condizioni ambientali, ma se non ha la necessaria plasticità, cioè la capacità di modificarsi, può rapidamente diventare "peggiore" in nuove condizioni. Un organismo, nel cui DNA sono presenti più copie diverse degli stessi geni (con alleli differenti), risulta avere , nel corso delle generazioni, una maggiore plasticità.

La Biodiversità ...... come?

La diversificazione delle forme viventi ha costituito un enigma per tutti gli scienziati, fino alle prime risposte fornite da Darwin alla fine dell' 800. Come ha potuto formarsi una tale varietà di forme viventi e perchè? Esistono organismi di una stessa specie che hanno caratteristiche molto simili: un bassotto e un alano, molto diversi tra loro, appartengono alla stessa specie; un cavallo e un asino, molto simili, a specie diverse. Darwin penò che se due popolazioni di una stessa specie si possono diversificare in maniera cosi evidente potrebbero anche ad un certo punto diventare così diverse da non potersi più incrociare, dando luogo ad una nuova specie. Se questo fenomeno fosse avvenuto milioni di volte si sarebbero spiegata la variabilità attuale.
Perchè la biodiversità?
Immaginiamo un ecosistema semplice, fatto di conigli, carote e ravanelli. Tutti i conigli mangiano le carote con una grande competizione tra loro, mentre i ravanelli crescono indisturbati. Non è detto che le carote bastino per tutti. Ora se un gruppo di conigli si adattasse a mangiare i ravanelli, si troverebbe in una condizione di vantaggio rispetto agli altri, con tanta disponibilità di cibo e poca competizione. Cosi tra i conigli si diversificherà una popolazione che si nutre di ravanelli e col passare del tempo diventerà una nuova specie.

Intervento dell' Uomo

Dagli albori della civiltà agricola gli uomini hanno incominciato ad utilizzare l'enorme variabili scegliendo (selezionando) piante, animali e micro-organismi adatti agli ambienti più svariati ed utilizzabili per le funzioni più diverse. Questa risorsa è sembrata per lungo tempo inesauribile e piegabile all' infinito alla volontà dell' uomo. Si è ridotto sempre più il numero di specie utilizzate, non più adattabili quindi in ambienti diversi, ma solo ad un "ambiente universale" costruito, diffuso e mantenuto dall' uomo con l'uso di sostanze chimiche di sintesi, non preoccupandosi della sopravvivenza della variabilità. Segnali di quanto stava avvenendo ce n'erano e ce ne sono: carestie periodiche, perdita di prodotto per l'incapacità da parte delle piante  a rispondere ad attacchi di parassiti, desertificazioni a seguito di monocoltura. Questa perdita di variabilità porta una rapida riduzione della plasticità del nostro sistema, verso la distruzione di interi ecosistemi, e rende sempre più fragile la risposta della vita terrestre agli accelerati cambiamenti delle condizioni ambientali imposte dall' uomo.

La conservazione della biodiversità

Conservare la biodiversità significa attuare un complesso di azioni contemporaneamente che implicano un diverso indirizzo delle politiche territoriali e delle strategie di sviluppo del pianeta che passano attraverso comportamenti diversi di tutti noi. E' necessario innanzitutto tutelare gli habitat di vita delle specie creando parchi e riserve (ne esistono nel mondo 4500 che coprono 500 milioni di ettari) e tutelando luoghi particolari, regolamentando caccia e pesca, verificando e limitando al massimo l'inquinamento soprattutto atmosferico (conservazione In Situ). Queste aree non devono però rimanere delle isole, che non garantirebbero ugualmente la dovuta protezione, non ricostituirebbero la rete di relazioni fra ambienti naturali, semi-naturali e antropizzati che è indispensabile a garantire evoluzione e scambio dei patrimoni genetici.
Al di fuori, anche le aree agricole devono diventare protagoniste della conservazione della biodiversità. L'Unione Europea ha già imboccato con alcune Direttive la strada del sostegno all' agricoltura "non industriale", in aree marginali di collina e media montagna. Insieme alle forme del paesaggio in senso culturale, potremmo tutelare quella specie che, insieme all' uomo, si sono evolute garantendo una certa naturalità degli ambienti agrari tradizionali. Affianco a queste politiche acquari, zoo, banche dei semi, orti botanici sono strumenti supplementari alla conservazione per "immagazzinare" esemplari, semi, specie rare anche per tentativi di reintroduzione (conservazioni Ex Sinu).

Glossario

Specie: l' unità sistematica fondamentale nella classificazione biologica, che comprende gli individui (vegetali o animali) con strettissime affinità, fecondi tra loro e capaci di generare discendenti tra loro fecondi e a loro simili (Linneo, VXIII secolo).

Popolazione: complesso di specie animali o vegetali di una regione climatica.

Ecosistema: il complesso degli organismi viventi che sono legati con fitti rapporti tra loro e con l'ambiente in cui vivono, in maniera che l'alterazione di uno degli elementi può determinare la crisi del sistema.

Piante vascolari: piante nelle quali la circolazione di acqua e sostanze nutritive avviene attraverso tessuti specializzati (xilema, floema, .......).

Estinguersi: (di una specie) cessate di esistere per progressive perdite di individui.

Produttività: produzione di biomassa su una data superficie in un dato tempo.

Biosfera: la parte della sfera terrestre, compresi i mari e l'atmosfera, abitata da esseri viventi.

Cellula: unità strutturale fondamentale degli organismi viventi.

DNA: acido dessossiribonucleico, macromolecola portatrice dell' informazione genetica.

Gene: unità ereditaria, frazione del DNA che consente la sintesi delle proteine.

Alleli: una delle due o più forme alternative di un gene.

Monocoltura: coltivazione che usa tecniche industriali, su ampie aree, specializzata per l'ottenimento di singole varietà di piante.

Risorse: tutte le cose consumate da un organismo.

Nicchia: ambito all'interno del quale un organismo esplicita le sue funzioni vitali.

Comunità: tutti gli organismi che vivono in un ambiente comune e che interagiscono gli uni con gli altri.

 

Testi a cura di: Lorenzo Parlati ed Enrico de Vita
Tratto da "Alla scoperta della biodiversità" (Legambiente Lazio)



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