Sistematica ed identificazione
La Rana Italiana è una specie un tempo considerata appartenente alla razza geografica R.
graeca italica, sulla base di recenti ricerche genetiche le è
stato riconosciuto il rango di specie. Si distingue dalla Rana
temporaria per la maggiore lunghezza delle gambe e per l’assenza
di sacchi vocali nel maschio e dalla Rana agile e dalla Rana di
Lataste per la colorazione ventrale più scura, per il timpano più
piccolo e non prominente, e per la forma a T dell’ultima falange.
Habitat, ecologia e biologia
Tra le rane rosse italiane,la Rana Italiana, è quella più legata agli ambienti
acquatici. Si rinviene fino a quote anche superiori a 1500 m, ma
risulta più frequente tra i 500 e i 600 m. La specie vive in
prossimità di piccoli corsi d’acqua, tra le cui rocce del fondo
trova rifugio, all’interno o ai margini di boschi umidi di
latifoglie con ricco sottobosco. Si riproduce da febbraio a maggio.
I maschi in acqua emettono canti di richiamo consistenti in corte
note non armoniche, ripetute molto velocemente. L’amplesso è di
tipo ascellare. Le ovature, di piccole dimensioni contengono 200 -
1400 uova e vengono attaccate ai sassi che bordano le pozze dei
torrenti. La schiusa avviene dopo 20-50 giorni. La durata del ciclo
larvale è in media di 2- 3 mesi.
I neometamorfosati sono lunghi 12-16 mm. La maturità sessuale
viene raggiunta al 2° o al 3° anno. Gli animali possono
raggiungere gli 8 anni di vita. Le larve sono onnivore, gli adulti
sono predatori di invertebrati, in particolare di artropodi. Alcuni
insetti acquatici e le bisce d’acqua predano le larve; alcuni
mammiferi carnivori, uccelli acquatici (in particolare gli aironi) e
le bisce d’acqua sono i più comuni predatori degli adulti.
Fattori di minaccia
Le cause del declino della specie sono dovute alla scomparsa e all’alterazione
dei siti adatti alla sopravvivenza e riproduzione, agli eccessivi
prelievi idrici che prosciugano i corsi d’acqua ed alla
introduzione di specie ittiche che si nutrono di larve e adulti.
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