Classe: Uccelli. Ordine: Falconiformi.
Famiglia:
Falconidi.
Nome scientifico: Falco Peregrinus Brookei (in onore dello
studioso Brooke).
Dove non c'è disturbo da parte dell'uomo, vive il falco
pellegrino. Apertura alare da 95 a 110 cm, lunghezza 36-48 cm (coda 10-13
cm), peso medio 400-1000 g.(la femmina fino al 15% piú grande del maschio),la
velocità di volo può superare i 200 Km/h. Il loro periodo di vita può arrivare
anche oltre i 15 anni.
Gli esemplari maschi hanno la stessa livrea delle
femmine. Piumaggio grigio-blu superiormente, e beige pallido con sottili strie
trasversali scure, inferiormente.Testa nera, capo arrotondato, becco giallo e
adunco, mustacchi larghi e neri, gola e lati del collo bianchi. Le ali sono
lunghe ed appuntite, le zampe gialle e molto robuste, artigli affilati.
I giovani esemplari, superiormente hanno un colore ardesia
marrone, inferiormente crema, con gocciolatura scura e fitta, testa e mustacchi
bruno scuri. Subiscono una mutazione da agosto a dicembre. Ecco il campione
di volo.
E' un uccello piuttosto chiassoso, emette richiami acuti,
schiocchi e pigolii prolungati.
Incarnazione per gli egizi del dio Horus,
impiegato in falconeria sin dai primi secoli del Medioevo, il falco pellegrino
è sicuramente il più spettacolare dei rapaci. Volo potente e veloce, con battiti
non molto profondi. In volteggio e scivolata le ali sono piatte o leggermente
abbassate, vola controvento e sa sfruttare le correnti ascendenti,
eccezionalmente puó bloccarsi in "spirito santo".
La sua specialità è
l'attacco in volo agli altri uccelli, soprattutto piccioni.
Quando avvistata
una preda (anche a piu' di 1 Km di distanza), si getta in picchiata ad ali
chiuse a velocità che possono superare i 200 Km/h, cogliendola di
sorpresa.
Il falco non si getta direttamente sulla vittima (l'urto gli
spezzerebbe le zampe), la ferisce sfiorandola con l'artiglio posteriore, per poi
finirla in volo, oppure a terra con un colpo di becco. Si nutre prevalentemente
di piccoli uccelli come la : pispola, ghiandaia, colombaccio; occasionalmente
piccoli mammiferi terrestri malati: pipistrelli, insetti, roditori rettili, ed
ecco perchè svolge un fondamentale compito nell' equilibrio naturale.Nonostante
le sue doti in volo, è predato dal Gufo Reale(quasi estinto), anche se il suo
maggior pericolo è rappresentato dall' uomo e i suoi derivati.
Il suo
territorio varia dai 40 ai 200 Km quadrati. Nidifica in piccole cavità
inaccessibili ai predatori sui fianchi delle rupi (fino ai 1500 m. nel Centro
Europa), sistemandole con erbe e rametti. Se non trova rocce adatte, occupa il
nido di altri uccelli costruiti su alberi molto grandi. Il periodo di
corteggiamento va da Marzo a Maggio, la coppia , dopo la parata nuziale ,nel
corso della quale il maschio volteggia spettacolarmente in volo offrendo alla
compagna una preda, restano uniti per tutta la vita.
La femmina depone le uova tra fine di febbraio e primi di aprile. La
covata consta di 3/4 uova (2-6), in un periodo che varia dai 2/3 giorni. Vengono
covate per 29/32 giorni da entrambi i sessi.
I giovani esemplari si involano
dopo 35/42 giorni (nel corso dei quali devono imparare dai genitori la tecnica
di caccia tipica della specie), sono indipendenti dopo 11/12 settimane e
nidificane dopo 2/3 anni. L' allontanamento dal nido dei piccoli avviene in
maniera "violenta". Cambiando di piumaggio, i giovani esemplari non vengono piu'
riconosciuti dai loro genitori, e vengono scacciati dal nido senza pietà. Uno
scherzo della natura, che non fa riconoscere ai genitori la propria prole
improvvisamente priva del manto d'adolescente, ma è un gesto molto importante
per la sopravvivenza della specie.
Il falco pellegrino è stazionario in
Italia. Vive in Europa, dal Mediterraneo alla Lapponia. Manca in Islanda. In
Italia manca nelle pianure . Migratrici le popolazioni nordiche ed orientali,
sverna nell'area atlantico - mediterranea ed in centro Europa. La migrazione
autunnale avviene in settembre-ottobre; quella primaverile, in marzo
aprile.
Il falco Pellegrino, nonostante l' altro suo nome "Falco
comune", è una specie protetta in Italia, per via dei pesticidi e dell'
IGNORANZA umana incapace di comprendere le leggi della NATURA, ma bravissimo a
soddisfare i propri capricci.
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