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Itinerario turistico nel
Parco Naturale di Vejo :
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La valle del sordo.
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Il museo nazionale etrusco di Villa Giulia, istituito a Rama
nel 1889 ed ospitatati nella villa 'cinquecentesca (1551 - 1553) voluta da
papa Giulio III presso il tratto iniziale della via Flaminia. In questa sede
museale sono esposti materiali archeologici provenienti da gran parte delle
città dell'Etruria Meridionale e da alcuni centri dell'Umbria e del Lazio.
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I Resti della città di Veio conservati all'interno
dell'area, del Portonaccio, dove nei primi decenni del '900 e stato rinvenuto
un complesso cultuale, che ha restituito un mirabile apparato di statue in
terracotta, tra cui il celebre Apollo.
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Il ponte sodo, suggestiva galleria naturale lunga in origine
100 m, probabilmente ampliata dagli Etruschi.
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Le grandi ville di epoca romana, fra le quali la Villa di
Livia, la Villa di Lucio Vero e altre strutture come il sepolcro dei Nasoni,
la Tomba dei Veienti, il sepolcro di Vibio Mariano, l'arco di Malborghetto
oltre ad ulteriori anonime strutture insediative poste in diverse zane del
parco.
*Silenzio carico di Storia nella città che fu dei Padri.
Veii, fiera città etrusca che diede filo da torcere ai romani, dieci anni
d'assedio e la conquista grazie al tradimento. Veii, importante sin dal periodo
villanoviano, entrata in conflitto con Roma per il controllo di Fidene. Florida
soprattutto nell' arco di due secoli - VI e V sia come centro commerciale e
strategico, sia come centro d'arte, decadde a luogo periferico con l'arrivo dei
romani. «Oh antica Veio, anche tu fosti un regno!», cantava in toni elegiaci'
Properzio, sottolineando la vanità di ogni sforzo umano, rovine e silenzio li
dov'era una delle città più importanti della Dodecapoli etrusca. E la
suggestione è sempre intatta, con ciò che resta di Veii sul ripiano tufaceo
circondato ai lati da due corsi d'acqua, secondo una tipologia difensiva tipica
dei Rasenna.
Il lato ovest, sotto il grazioso borgo medioevale di Isola Farnese, si
raggiunge varcando il Fosso della Mola, con la cascatella della Ninfa a
sinistra ed uno spettacolare salto d'acqua a destra. Un cancello e si può
visitare l' area sacra di Portonaccio , con il basolato romano che guida verso
le piscine ed il Tempio (vedi foto), dal quale proviene il famoso Apollo,
magnifica opera del VI secolo, ora a Villa Giulia (insieme ad antefisse, acroteri ed altro materiale fittile). E' di Vulca, il massimo artista della
finissima scuola di coroplastica veientana, celebre nel mondo antico. Non
lontano, ecco una fattoria romana d'epoca imperiale, bisognosa di urgenti
restauri.
Ma la parte più suggestiva è Campetti, a nord, con il Ponte Sodo, grandiosa
opera d'ingegneria idraulica etrusca (VIII-VII secolo), una galleria di tufo
sul Cremera, dove i cavalieri Fabii vennero decimati in un agguato dei veientani.
E le tombe, la Campana, VI secolo, sepolcri sparsi, un colombario romano e, più
ad est, l'antica acropoli, detta «Piazza d'Armi», in cui Livio situa il tempio
di Giunone Regina, nume tutelare di Veii. Ma la Uni etrusca non riuscì a
fermare le legioni di Roma.
*Tratto da "Per le strade del
Lazio, le carte del turismo a schede mobili - Quotidiano "IL TEMPO" "
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