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Itinerario turistico nel
Parco Naturale Monti Simbruini :
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Il prato di Camposecco, a Camerata Nuova, uno dei più
suggestivi pianori carsici del Parco.
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Le sorgenti dell’Aniene (Acqua Corore – Fonte della
Radica) a filetto.
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I ruderi della Villa Nerone, il convento di San
Francesco (1327 e il complesso dei monasteri Benedettini (San Benedetto-Santa
Scolastica) a Subiaco.
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Il santuario della SS. Trinità, arrampicato sui
roccioni della Tagliata, nei pressi di Vallepietra. L’opera principale è
quella del XII sec. nella quale sono raffigurate le Tre Persone perfettamente
uguali, ciascuna con un libro sonetto dalla mano sinistra e con la mano destra
nell'atto di benedire.
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A Filettino le “mura Saracene”, la chiesa di San
Nicola, citata per la prima volta in alcuni documenti del XIII sec, la chiesa
di Sant'Antonio e quella di Maria Assunta in Ciclo. Il tempio conserva,
inoltre, una scultura in legno del XIVsecolo ispirata alla Madonna con il
Bambino e il busto in argento di San Bernardino da Siena realizzato da Luigi
Valadier nel 1785.
*Un paesaggio che richiama le Highlands scozzesi
Pianori che si perdono all' orizzonte, colline brulle e montagne fasciate
di boschi, torrenti in corsa fra rive erbose e petraie arse di sole, dove si
disegna l'ombra della poiana alta nel cielo. E una vastità di silenzi ovunque,
nelle faggete come sui roccioni, e anche il calpestio delle mandrie di cavalli
allo stato brado è come felpato, quasi la terra lo bevesse. E' il Parco dei
Monti Simbruini, 40.000 ettari in totale libertà, immensa isola verde ad est
di Roma, a ridosso dell'Abruzzo, creando una sorta di continuum con il suo
Parco (il prosieguo naturale sono gli Ernici, così che si forma una dorsale di
eccezionale interesse naturalistico, con possibilità di trekking veramente «doc»).
Come risulta dalla foto, i Simbruini sono un angolo a sé, con prospettive
molto movimentate, dove è spesso un vivace alternarsi di profonde vallate e
cime lanciate verso i 2.000 metri (in taluni punti ricordano le Highlands
scozzesi).
I Simbruini, Parco grazie alla scelta di sette Comuni della Valle dell'Aniene
(Camerata Nuova, Cervara, Filettino, Ienne,Subiaco, Vallepietra). Un
itinerario tranquillo è da Camerata, strada bianca fra i prati, dove
pascolano buoì e puledri. Se poi avete davvero voglia di camminare, munitevi
del necessario per il trekking, scarponcini, zainetto, borraccia, carta
topografica (solo IGM, 1:25.000), bussola perché è facile perdersi e
binocolo, nella speranza di avvistare qualche rapace. Vi inoltrerete in
prospettive di rustica bellezza, partendo sia da Camerata che da Campo
Staffi, con deviazione per il suggestivo Santuario della SS. Trinità, verso Vallepietra, con affreschi del 1100 (il Santuario è famoso per il «Pianto
delle Zitelle», nella festa della Trinità, a fine maggio: uno spettacolo da
non perdere).
Altro itinerario, splendido ma faticoso, è da Campo Staffi a Camerata, 25
km. costeggiando il Monte Tarino e Autore, macchioni a bosco misto, il Fosso
Fioio. Per un trekking più avventuroso vi consiglio una due-giorni partendo da
Marsia, sul versante abruzzese, per un anello panoramico fra i monti Midia,
Autore e S. Bartolomeo.
*Tratto da "Per le strade del
Lazio, le carte del turismo a schede mobili - Quotidiano "IL TEMPO" "
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