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Riserva Naturale Tevere Farfa: itinerario turistico


Itinerario turistico nella Riserva Naturale Tevere Farfa :

  • Le ampie zone di canneto, un ambiente di grande interesse naturalistico, non fosse altro che per il fatto che vi si rifugiano tantissimi uccelli, parecchi dei quali vi costruiscono il nido.

  • La chiesa romanica di Sant’Antimo a Nazzano.
  • Il campanile medievale  di Bocchignano.

  • Il campanile medievale  di Bocchignano.

  • La Biblioteca dell’Abbazia di Farfa, situata lungo la vallata dell'omonimo torrente. Secondo la tradizione, questa abbazia ha avuto origine da un convento sorto già nel V-W secolo sulle rovine di un antico tempio pagano. Ma fu nei secoli successivi e specialmente tra l'XI e il XII, che l'abbazia di Farfa conobbe il suo massimo splendore, divenendo una delle più importanti d'Europa.

  • La Biblioteca dell' Abbazia di Farfa: circa 40.000 volumi, fra i quali 6 incunaboli (cioè libri stampati prima del 1500, quando la tecnica della stampa era appena stata inventata) e ben 581 del XVI secolo; 584 manoscritti, di cui 350 raccolti in volumi; circa 200 riviste diverse.

*Da Nazzano alla Riserva Naturale Tevere-Farfa

A queste parti sorgeva un importante centro capenate, Sepernas, la «Bona Dea» venerata dai popoli italici prima dell'espansione romana. Infatti Nazzano, in alcune iscrizioni latine, è chiamata «Civitas Sepernatium», ma siamo nel campo delle ipo­tesi, pur se suffragate dal ritrovamento, nella zona, di mura di abitazioni e necropoli del periodo capenate. In epoca romana vi furono acquartie­ramenti militari, trattandosi passaggio obbligato nella Val Tiberina) e, per lungo tempo, si ritenne di poter situare qui il Lucus Feroniae. Nell'èra di mezzo il paese divenne feudo Savelli poi, nel XV secolo, entrò a far parte del patrimonio dei monaci di S. Paolo fuori le Mura. L'impianto urbanistico medioevale è singolare, una struttura con al centro un asse viario portante che vien su verso il castello, sviluppandosi a spirale. Al termi­ne la robusta rocca turrita del XIII secolo, con affreschi del 1400 ed una svelta scala a chiocciola. Poco distante la graziosa chiesetta di S. Antimo, a tre navate, un pergamo del X secolo, mosaici cosma teschi e, nel catino dell'abside, varie raffigurazioni della Madonna affrescate dal soavissimo Antoniazzo Romano.

E dalla struttura elicoidale di Nazzano alla sottostante oasi naturalistica Tevere Farfa, 800 ettari di zona umida creatasi in seguito alla costruzione di una diga. Un bacino lacustre con formazione di area paludosa, con avifauna stanziale e di passo (airone cinerino, garzetta, folaga, ma anche poiana e gheppio) e vegetazione igrofila tipica. All' interno sentieri e camminamenti per addentrarsi nei punti più significa ti vi, nonché postazioni per il «bir-dwatching». Dedicato agli amanti della Natura, perché la Tevere Farfa è stata dichiarata «zona umida di interesse internazionale».

*Tratto da "Per le strade del Lazio, le carte del turismo a schede mobili - Quotidiano "IL TEMPO" "

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