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Monumento Naturale Regionale(Lazio) Giardino di Ninfa


Provincia: Latina;
Estensione: 106 ettari;
Comune: Cisterna di Latina - Località Doganella;
Gestore: Fondazione Caetani;
Ulteriori informazioni:

Ninfa è un originale mosaico composto dall'imprescindibile connubio di specie vegetali e resti di antichi edifici. Sorge sulle rive di un piccolo lago, formato dalle sorgenti del fiume Ninfa, nelle cui acque si specchiano le rovine di una torre medievale.

*Itinerario turistico Giardino di Ninfa

Fascino discreto di Ninfa la Pompei del Medioevo

«SONO seduto sulle rovine, il mio sguardo abbraccia questo verde impero degli spiriti», scriveva il Gregorovius dopo aver raggiunto Nin­fa a cavallo da Segni. Fascinosa città-morta, saluta il visitatore ormai fusa nel paesaggio, il castello che si specchia nel lago (nella foto) e cascate d' edera sui muri e fra le bifore come occhi ciechi. Uno spettacolo di grande suggestione, con l'affollarsi di immagini del passato, dai Frangipane, che ne fecero un avamposto nella campagna, a papa Alessandro III qui consacrato nel 1159, al Barbarossa, il distruttore. Ma il luogo riprese vita e si spense più volte finché, verso la fine del XVIII secolo, la «mal'aria» scacciò via gli ultimi abitanti e di nuovo furono rovine e si­lenzio. Ora è un quadrato di 1.800 ettari d'armonia, una riserva fra le più dolci del Lazio, visitabile da aprile a ottobre, il primo sabato e domenica di ogni mese.

Dentro è un giardino ammistrato con quell'amore che noi italiani stiamo finalmente scoprendo per la Natura, qui protetta nella sua piccola ma nutrita componente florofaunistica (un notevole Orto Botanico e, fra i rappresentanti dell'avifauna, tuffetto, airone cinerino, galli nella d'acqua). Si avanza nel recinto contemplando i ricordi della cittadina medioevale, come la chiesina romanica su tre navate, resti di abitazioni, un campanile, affreschi appena leggibili.

Ma è il Castello Caetani che più affascina, con le sue torri, il mastio e le bifore gotiche, cornice all'antica Norma che si staglia lontana sulla collina. E fascino esprime il laghetto, dove è disegnata l'immagine della Rocca in un gioco di ri­flessi, quando la campagna s' estenua nella calura di mezzo­giorno e la terra sa di miti. Non aveva torto Gregorovius a definire Ninfa la «Pompei del Medio Evo» e, abbandonandoci all'incanto dell'ora, anche noi possiamo vederla con i suoi occhi, selvatico viluppo di ruderi e vegetazione nella solitudine della campa­gna ai limiti delle Paludi Pontine. Un affresco di rara belllezza, alla Roesler Franz.

*Tratto da "Per le strade del Lazio, le carte del turismo a schede mobili - Quotidiano "IL TEMPO" "



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