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Questa prima guida sulla ruralità delle aree protette del Lazio nasce
nell'ambito di "Natura in Campo" un progetto di sistema della Regione
Lazio curato dall'Agenzia
Regionale Parchi finalizzato alla valorizzazione delle produzioni
agro-alimentari di qualità e all' ampliamento dell'offerta di servizi delle
aziende agricole operanti in area protetta.
Un tentativo concreto di affermare la multifunzionalità negli
ambiti rurali spesso più difficili, diversificando le fonti di reddito per gli
operatori agricoli, chiamati a farsi artefici della salvaguardia ambientale e
testimoni del patrimonio di culture materiali custodite dal territorio.
In tale prospettiva questa pubblicazione, destinata al grande pubblico dei
fruitori, propone delle segnalazioni, raccolte presso le singole aree protette e
certo non esaustive per ovvi limiti di spazio, relative ad aziende di
produzione, ma anche ad operatori che praticano l'educazione ambientale o la
ricettività in forme sempre più articolate ed estese alle testimonianze
storico-culturali.
Contrastare l'omologazione delle culture alimentari peculiari
dei diversi territori regionali rappresenta un obiettivo premiante anche in
termini di qualità dell'ambiente, oltre che ai fini della diversificazione
dell'offerta. La ricchezza delle referenze alimentari della nostra regione si
concentra a ridosso dell'Appennino, ed è il frutto della
biodiversità animale e vegetale maturata da una millenaria interazione tra
uomo e ambiente, oggi minacciata da una semplificazione che per decenni ha fatto
perno unicamente sulla espressione quantitativa dei caratteri produttivi mentre,
solo recentemente e grazie all' affermarsi di una cultura del prodotto e a una
diversa maturità della domanda, si è puntato sul recupero delle razze autoctone
e dei processi produttivi tradizionali.
Questo processo in atto va rafforzato. Il modo migliore è
favorire una più chiara espressione della domanda, comunque in crescita, anche
se troppo spesso poco informata sulle espressioni più significative dei
territori. In tal senso, incrementare la fruizione dei centri rurali delle aree
protette, oltre che occasione di consumo di prodotti tipici e tradizionali, è
fondamentale per promuovere un turismo consapevole della relazione esistente tra
qualità paesaggistica e valenze di una agricoltura viva, non museale, cui venga
riconosciuta la necessaria dignità sociale ed economica nel momento che rende un
servizio alla qualità ambientale diffusa.
Per questo l'ARp,
in collaborazione con le singole aree protette, proporrà periodicamente supporti
di conoscenza sempre più articolati su base locale, affinché la domanda,
espressa soprattutto dai residenti nelle grandi aree urbane, incoraggi i
processi di riconversione produttiva in chiave ambientale.
Giuliano Tallone
Direttore Agenzia Regionale Parchi
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