...... : Natura in Campo > Prodotti tipici biologici
Antichi sapori e antichi gesti.
Il sistema delle aree protette custodisce prodotti agroalimentari, ottenuti
con metodi di lavorazioni, conservazione e stagionatura direttamente riconducibi
li a quelli praticati in passato dai nostri nonni. Nella produzione vengono
infatti utilizzati gli antichi attrezzi e i materiali naturali per
l'asciugatura. I stagionatura e l'affumicatura. La conservazione di questo
patrimonio di sapori, di gesti e di strumenti di lavoro è un impegno peculiare
dei Parchi del Lazio, trattandosi di prodotti di nicchia i cui limitati volumi
non permettono di attivare un percorso di caratterizzazione DOP o IGP.
I Materiali
Nel camino il legno di mirto e lentisco, caratteristico
dell' assortimento della macchia mediterranea, dà luogo ad una asciugatura
aromatica.
Gli attrezzi
La caldaia di rame stagnato per la coagulazione. la "maniella"
di legno per la salatura e lo spurgo, i graticciati di canne e felci per
l'asciugatura. le fuscelle di vimini per la messa in forma.
I luoghi
La preparazione e la conservazione avvengono ancora nei luoghi originari: i
locali storici come la cantina e le grotte naturali di lapillo o di tufo che
sviluppano una caratteristica microflora.
Tecniche millenarie ancora vive ed efficaci.
"I prati si tengono sugli alberi": così in passato ci si
esprimeva per intendere che nei terreni agricoli di montagna, il fieno
necessario all'alimentazione del bestiame poteva anche essere sostituito dalle
frasche. Ciò ha favorito l'impiego di siepi e arbusti per recinzioni "vive",
che avevano la duplice funzione di confinare gli appezzamenti e diversificare
le fonti alimentari.
Sulle colline si intreccia il reticolo di campi chiusi a
"pigola" e a "spigolo", con lati rettilinei non paralleli, dove viene condotta
un'agricoltura da piccolo coltivatore.
Nel mondo etrusco, a differenza di quello greco, nella
coltivazione della vite si lasciavano crescere i tralci in lunghi festoni,
sollevati dal terreno e appoggiati a un sostegno vivo. Le viti maritate sono
la testimonianza di questo antico "sposalizio".
Il sistema "addomestica" la vite su alberi coltivati come
l'olivo, ma anche su essenze forestali come l'acero, l'olmo e il pioppo.
L'albero fornisce il sostegno,sopra cui la vite si arrampica. Nei piccoli
fondovalle è tipica la sistemazione dei terreni agricoli a porche, strisce di
terreno parallele della larghezza di 0,8 - 2 m, con superficie variamente
convessa o "baulata". Si tratta di una sistemazione che consente la riduzione
dell'umidità nei terreni più depressi ed è caratteristico di ambienti agricoli
marginali o limitrofi ai tessuti urbani.
Turisti per caso, agrituristi per scelta.
L'incontro tra i visitatori delle aree protette e le
aziende agricole è 'un momento importante di conoscenza tra chi produce alimenti
e chi consuma e vive lontano dai luoghi di produzione, ignorando i modi, le
forme e i tempi del mondo agricolo. L'apertura delle aziende ai visitatori con
fattorie educative, ospitalità, ristorazione, punti vendita azienda li e quant'altro,
porta alla riscoperta di percorsi di turismo sostenibili favorendo lo sviluppo e
il riequilibrio del territorio rurale.
La permanenza dei produttori agricoli nelle campagne, la
salvaguardia del patrimonio rurale naturale e architettonico, la valorizzazione
dei prodotti tipici e delle tradizioni culturali, riallacciano i secolari
rapporti tra città e campagna rarefatti o compromessi dalle moderne forme di
consumo dei prodotti agroalimentari.
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