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Parchi Naturali del Lazio : tutela


Il "Lazio protetto" nel 1979, anno di istituzione della prima Riserva Naturale Regionale, quella del Tevere-Farfa, si estendeva su una superficie di 705 ettari. Alla fine del 2003 le cinquantasei aree protette regionali comprendono circa 160.000 ettari.

Oggi il territorio tutelato da parchi, riserve e monumenti natura­li interessa nel Lazio più di un Comune su tre (137 su 376).

Chiaro che, a fronte di questi dati, la gestione efficiente dei parchi e delle riserve naturali del Lazio necessiti di progetti comuni e procedure per quanto possibile chiare, semplificate e standardizzate.

Dai suoi primi passi l'ARP ha dunque operato proponendo almeno cinque strategie prioritarie per lo sviluppo e la gestione del Sistema Regionale delle AA.PP.

Esse sono:

  • l'applicazione al contesto regionale di politiche condivise a livello nazionale e internazionale;

  • l'adozione di un approccio sistemico nella pianificazione e gestione delle aree protette;

  • l'integrazione delle politiche di gestione e di sviluppo delle aree protette all'interno delle dinamiche più ampie di gestione, pianificazione e sviluppo del territorio regionale;

  • l'individuazione ed impostazione di programmi e progetti coordinati e sinergici, capaci di mettere in pratica e di distribuire i benefici delle politiche di sistema anche al di fuori del territorio delle aree protette;

  • la considerazione di tutti gli operatori delle aree protette come una risorsa, condividendo realmente le responsabilità gestionali ed applicative.

Orientamenti condivisi a livello nazionale e internazionale.

Il richiamo alle politiche condivise nel resto d'Italia, in Europa e nel mondo è costante. I programmi e le attività dell'Agenzia sono infatti informate da un aggiornamento permanente sugli orientamenti e le direttive maturate in ambito nazionale e internazionale sulle più moderne ed efficaci politiche di conservazione e gestione delle risorse naturali e culturali proprie delle aree protette. Una rete di relazioni strette con enti, istituzioni, associazioni (tra cui IUCN-The World Conservation Union, National Park Service USA, Europarc, Federparchi, etc.: nel dettaglio si veda alla pago 47 di que­sto rapporto) consente un confronto ampio e proficuo.

2. Consolidare il "sistema"

Come raggiungere l'obiettivo? Con la richiesta e l'impegno di: • includere nel sistema quelle aree che contribuiscono con i loro valori a completare l'intera gamma delle categorie di ambienti esistenti nella regione;

  • assicurare il controllo della qualità ambientale delle aree, che devono essere di estensione sufficiente o comunque debbono avere collegamenti efficaci con aree limitrofe (rete ecologica regionale) al fine di sostenere la vitalità dei proces­si ambientali e/o delle specie, delle popolazioni e comunità che costituiscono la biodiversità e la ricchezza della regione; • introdurre ed applicare principi di coerenza del sistema e di complementarietà delle aree;
  • applicare politiche, obiettivi di gestione e valutazioni di ef­ficacia e di efficienza con modalità standard, in modo che siano chiaramente comparabili;
  • applicare criteri di valutazione dei costi e dei benefici e di efficienza ed equità, sia nella creazione di nuove aree, sia nella distribuzione delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi del sistema.

3. Integrare le politiche di gestione

L'Agenzia opera affinché tutte le attività concernenti la vita del sistema delle aree protette siano integrate con la pro­grammazione regionale più complessiva. Deve essere impegno delle aree protette progettare e gestire il loro sviluppo in sintonia con la normativa e con le linee programmatiche fissate dalla Regione, ma al contempo si chiede al governo regionale di porre maggiore attenzione all'esistenza del sistema e ai valori che esso conserva, nella legislazione del territorio e dell'uso delle risorse, nella programmazione dell'utilizzo delle risorse comunitarie, nei progetti e programmi di settore.

4. Programmi coordinati. progetti localizzati

Vanno scelti e attivati programmi coordinati e progetti che applichino le linee guida dei programmi su scala locale, adattandoli alle realtà ed alle esigenze specifiche di area. Oggi il sistema del Lazio realizza una serie di programmi strategici che traggono spunto dalle esperienze internazio­nali, dalle tendenze nazionali e dalle esperienze regionali, che l'ARP ha considerato formidabili opportunità di consoli­damento, di affermazione e di ulteriore sviluppo per il siste­ma stesso.

5. Gli "attori"sociali: una risorsa

Occorre sviluppare la capacità delle aree protette e dell'Agenzia di lavorare insieme, per costruire insieme scenari e percorsi concertati, per fornire alla Regione tutte le possibili indicazioni all'emanazione di norme e direttive utili che non solo siano efficaci ma che siano condivise e partecipate.



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